Cardinal Mauro Gambetti spends a lot of money in St. Peter's Basilica. We continue to talk about what is happening in the Vatican Basilica.

Mentre il Sommo Pontefice scrive che c'è "un grande deterioramento della nostra casa comune" (Laudato Sì, 61), nello Stato della Città del Vaticano c'è chi spende e spande favorende imprese di amici e conoscenti. Tutto si può dire tranne che queste scelte favoriscano l'ambiente. Addirittura Francesco aveva convocato nel 2017 un sinodo speciale per la Regione Panamazzonica dando come titolo: "Nuovi Cammini per la Chiesa e per una Ecologia Integrale". Il Cardinale Lorenzo Baldisseri riferì alla stampa che vi era stata una particolare attenzione al fine di limitare il più possibile l'uso della plastica". 

Padre Spadaro, riferì alla stampa che erano "state distribuite borse in tessuto. Niente plastica e la targhetta in carta riciclata". 

Anche per la caserma delle Guardie Svizzere si è optato per la sostenibilità. Un progetto che è finanziato da una specifica Fondazione sotto il controllo della Confederazione e del Cantone di Soletta. Mentre tutte queste lodevoli iniziative proseguono, nella Basilica di San Pietro sono arrivati Padre Mauro Gambetti e i suoi amici, assunti con stipendi da capogiro, i quali hanno optato per l'acquisto di milioni di teli per coprire le spalle dei pellegrini che si recano in visita alla tomba del Beato Apostolo Pietro.

Spese pazze e rifiuti inutili

Come noto, negli anni precedenti l'accesso in Basilica era precluso a coloro che, specialmente d'estate, si presentavano in pantaloncini troppo corti e canottiera. Questo problema è presente in moltissime chiese, e anche qui in Vaticano i turisti spesso si presentano con abbigliamenti che non si addicono al luogo di culto. Erano numerosi anche i cartelli in Piazza, i quali informavano i turisti di queste regole. Da quando è arrivato il francescano Gambetti, come abbiamo evidenziato anche negli altri articoli, l'intento è quello di racimolare denaro. Di conseguenza, più persone entrano, meglio è. L'ultima trovata del suo team è stata l'acquisto di migliaia e migliaia di teli coprispalle in tessuto non tessuto.

L'invito fatto dai collaboratori del Cardinale Gambetti ai sanpietrini  è stato quello di incentivare i fedeli a fare un'offerta per i teli, i quali però sono da fornire gratuitamente. Una spesa enorme, considerando che la Basilica ogni giorno accoglie migliaia di fedeli. Queste persone utilizzano questi veli per un quarto d'ora, al massimo, e poi li buttano in giro appena escono, come si può vedere dalla foto. Denaro buttato e rifiuti inutili.

La domanda è: chi si arricchisce con queste scelte? Certamente le casse della Basilica stanno risentendo di questa politica e tutto il denaro messo da parte della precedente gestione presto finirà.

A rischio anche la Basilica

Questa gestione scriteriata sta mettendo anche a rischio la stessa Basilica di San Pietro che ha resistito ad innumerevoli intemperie ma oggi si ritrova in mano a persone che non hanno idea di dove si trovano. Basti pensare che nelle scorse settimane il Rev.do Mons Orazio Pepe, il quale è solito utilizzare un linguaggio bello colorito, pieno di parolacce e imprecazioni, ha dato disposizione di aprire il portone centrale e quelli laterali. Giustificazione? Il caldo, così si cambia aria. Passando dalla Basilica molti di noi si sono chiesti se vi fosse qualche celebrazione o evento, perchè non è certamente consuetudine. Il monsignore e i suoi giovanotti però, non hanno ben chiaro che gli sbalzi termici sono proprio la causa del distaccamento degli stucchi e dei vari ornamenti presenti in Basilica, che ultimamente si stanno moltiplicando.

Per non parlare del responsabile delle necropoli e dei beni artistici che, in occasione della Santa Pasqua, ha pensato bene di forare il muro della basilica per inserire dei ganci a cui poter appendere i quadri. Oggi la situazione è quella in foto.

Queste foto dimostrano come è stata ridotta la Basilica Vaticana in queste ore. In modo che anche i lettori si possano rendere conto della realtà dei fatti. Silere non possum, da quando è nato, ha sempre parlato di cose provandole e fornendo anche ai lettori la dimostrazione di ciò che dice. Noi non siamo come come coloro che millantano il titolo di giornalista, prendono i soldi dai libri, imbastiscono accuse contro i Principi della Chiesa e parlano di Vaticano pur non avendo mai messo piede qui dentro. Queste persone sono state illuse di poter raccontare questo Stato e ciò che qui avviene, grazie ai racconti di dipendenti scappate di casa, ma è finito questo periodo. Ora non è più tutto permesso. Per poter parlare di qualcosa bisogna conoscere, studiare e sopratutto masticare la lingua italiana, cosa che già pare essere un problema.

Dirigenti al fresco

Le spese pazze non si arrestano, nei giorni scorsi in Fabbrica è arrivato un carico di condizionatori portatili (pinguini) della Delonghi. Tutti destinati agli uffici dei dirigenti assunti da Mauro Gambetti con stipendi da capogiro. Si tratta di condizionatori dal costo di seicento euro l'uno. Ma la Fabbrica non era stata commissariata perchè c'erano spese stratosferiche? Eppure prima che arrivasse il cardinale francescano c'era un bel gruzzolino messo da parte per "emergenze", riferisce un prelato. Questo denaro, il Papa sa dove è stato buttato in questi mesi? Ma San Francesco d'Assisi, ispiratore del Pontefice ed anche del Cardinale, cosa avrebbe detto di questo modus operandi?

Continua il mobbing 

Minacce, avvertimenti e mobbing psicologico sono all'ordine del giorno. I dirigenti della Fabbrica chiamati da Gambetti continuano a seminare il terrore fra i dipendenti, insinuando che questi riferiscano all'esterno ciò che accade dentro. Aumentano le lettere di richiamo nei confronti dei dipendenti che non si allineano alla linea dispotica di governo, contestazioni per questioni inesistenti e minacce di licenziamento. L'ULSA si troverà una bella gatta da pelare. Se pensiamo che Mons. Giuseppe Sciacca aveva chiesto di andare in una diocesi del sud ed ora si ritrova ad affrontare vaccinazioni e mobbing sul lavoro, non possiamo che auspicare che questo sistema finisca al più presto.

Nel frattempo anche in Segreteria di Stato c'è malumore e qualcuno ha addirittura riferito che "prima del Giubileo bisogna mettere fine a questo scempio, sennò saranno dolori". 

R.I.

Silere non possum