Molti si chiederanno ma chi è questo Mugnaini? Si tratta del direttore del giornale dei vescovi toscani.

L'uomo che ha riferito di essere convinto del suicidio di David Rossi, ci ha diffamato parlando della vicenda CEI-Papa.

Dopo la nostra diffida, Toscana Oggi rettifica la falsa notizia fornita il 10 giugno.

Vi starete chiedendo: e ora chi è questo? Ebbene, torniamo, purtroppo, sull'incontro che il Papa ha avuto con i vescovi italiani. Un colloquio che è stato caratterizzato da momenti di tensione, come abbiamo raccontato in questo articolo. Torniamo sulla vicenda per dovere di Verità, correttezza e trasparenza.

Ciò che ci ha colpito è stata la strumentalizzazione della notizia che hanno fatto alcuni personaggi pubblici, giornali e quant'altro. Silere non possum, come ormai i nostri lettori sanno, non ha alcuna preoccupazione nel raccontare la Verità e non si cura neppure delle reazioni che questa può scatenare. Seppur succeda sempre più spesso, ci stupisce che vi siano dei soggetti che sono più papisti del Papa. Stiamo parlando di quella patologia che dal 2013 affligge alcuni "cattolici". I quali hanno perso completamente tutta quella verve che avevano il 28 dicembre 2005 o il 12 settembre 2006 (facciamo riferimento all'udienza generale nella quale Benedetto XVI utilizzò il camauro e il famoso discorso di Ratisbona).

Fra questi, figura Domenico Mugnaini. Vi chiederete: e questo chi è? Beh, neppure noi avevamo idea di chi fosse, eppure è stato scelto come direttore del giornale dei vescovi toscani.

Certo, la Conferenza Episcopale Toscana non eccelle fra le altre, figuriamoci, ma non ci saremmo mai aspettati che un giornale dei vescovi arrivasse a inserire queste figure alla direzione del proprio settimanale.

Il 31 maggio 2022, Silere non possum pubblicava l'articolo Il Papa alla CEI: "ecco perchè non sono venuto a Firenze", nel quale si raccontava il battibecco fra il Papa e il Cardinale Giuseppe Betori in merito all'incontro dei sindaci e dei vescovi del Mediterraneo. L'abbiamo raccontata come facciamo con moltissime altre notizie. Senza interessi di partito o volontà di screditare nessuno. Tanto meno il Cardinale Betori. Certo, Silere non possum non appoggia una certa politica migratoria sposata dal governo italiano, questo è chiaro a tutti. Ma il razzismo che pullula in questo Paese non è una novità. Basti poi guardare al racconto e alla chiara presa di posizione che abbiamo manifestato in merito alla politica adottata dal Regno Unito nei confronti dei "migranti irregolari" [Qui]. Noi ci siamo schierati, con la Chiesa Anglicana, a favore delle persone e non degli interessi politici.

Tornando alla vicenda, qualche giorno dopo, alcuni giornali hanno ripreso la notizia e ognuno, nella libertà dei figli di Dio, ha fatto il proprio commento. Cosa che, Silere non possum non ha fatto. Noi ci siamo limitati a raccontare. Perchè noi, a differenza di qualcuno, non abbiamo interessi e non siamo pagati a cottimo. Solo qualche giorno dopo, Marco Felipe Perfetti ha riferito al giornalista Mario Lancisi, del Corriere Fiorentino, che se vi era stato un intento inconscio poteva certamente essere la volontà della nostra redazione di esaltare il coraggio del vescovo di Pinerolo e del Cardinale Betori nel dire al Papa come la pensavano. Perchè noi ci occupiamo di Chiesa e Vaticano e, a differenza di Domenico Mugnaini, sappiamo come funzionano le cose qui dentro. Trovare dei vescovi che contraddicano il Papa o gli manifestino il loro pensiero discorde è veramente cosa rara. E in effetti non sbagliano a farlo, visti i risultati.

Come abbiamo visto in diverse occasioni, ci sono giornalisti che compiono correttamente il loro dovere ed altri no. Del resto, dappertutto ci sono persone corrette e persone scorrette. Persone che vivono sul lavoro altrui ed altri che correttamente collaborano. Nulla che ci meravigli. Ci sono realtà come il Tirreno che pubblicano articoli scritti da ragazzini che evidentemente non hanno studiato la deontologia professionale e quindi spacciano la notizia per propria, e ci sono giornali che contattano la nostra redazione e chiedono specifiche sulla notizia. È in questo che si distingue la professionalità. Oggi, nell'era di internet, ci vuole davvero poco a capire chi ha dato la notizia e chi l'ha copiata, il lettore lo capisce non è sprovveduto. Fermo restando che comunque Silere non possum ha sempre sposato la linea della giustizia e quindi ogni illecito viene prontamente segnalato e si procede come da normativa. Perchè noi cerchiamo la Verità, che cosa strana.

Il settimanale dei vescovi toscani

Per quanto riguarda il settimanale dei vescovi toscani, Toscana Oggi, il direttore Domenico Mugnaini sceglie, dopo ben undici giorni di farci sapere la sua. Vogliamo qui evidenziare le falsità, e gli errori anche di lingua italiana, che quest'uomo ha commesso. Probabilmente accecato dalla rabbia perchè tutto si può dire di quell'editoriale ma non che non abbia del livore. Lui, ricordiamolo, direttore del giornale dei vescovi italiani.

L'editoriale del direttore titola: "Quando un’indiscrezione diventa una verità provata". E già, partiamo male. Piccola lezione per il direttore del giornale degli eccellentissimi presuli toscani.

INDISCREZIONE: dal latino indiscretio-onis «mancanza di discernimento». Mancanza di discrezione, cioè di senso della misura e della convenienza, soprattutto con riferimento a singoli atti indiscreti. Incapacità di mantenere un segreto, e la rivelazione stessa di notizie riservate, sulle quali si dovrebbe tenere il segreto.

Ebbene, come il gentile direttore potrà leggere sulla Treccani, l'indiscrezione non è una affermazione falsa ma è una notizia VERA che trapela nonostante dovesse, per volontà degli interessati, rimanere riservata. Il fatto, poi, che un soggetto che è iscritto all'ordine dei giornalisti ritenga che rivelare una indiscrezione sia un problema, ci fa pensare che quest'uomo ha lavorato ben poco nel campo. Il lavoro del giornalista è questo!

Mugnaini e la morte di David Rossi

Forse Mugnaini rosica? Perché non dimentichiamo che Domenico Mugnaini è il giornalista che è andato alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi e in un'ora e trenta di audizione avrà detto una decina di volte "io ho dato io per primo la notizia" e sciocchezze varie. Fino ad arrivare ad affermare che David Rossi si sarebbe suicidato. Addirittura sostenendo che i graffi al volto non potevano essere frutto "di una scazzottata" ma di autolesionismo. Cosa che evidentemente crede solo lui e tutti coloro che in quella vicenda ci hanno sguazzato. Certo, non che ci sembri molto sveglio, viste le cose che scrive, ma ci vuole molta fantasia sostenere che sia stato sicuramente un suicidio ci vuole coraggio. Molto coraggio!

Chissà cosa ne pensa il Santo Padre anche di questa questione. Ricordiamo ai lettori che Francesco ha inviato il Cardinale Lojudice a Siena con un mandato chiaro. Anche l'Arcidiocesi di Siena fa parte di quelle diocesi rappresentate da quel giornale.

Basterebbe ascoltare questa audizione per rendersi conto che Mugnaini, quando era all'ANSA faceva ciò che ha rimproverato a noi. Lo stesso Mugnaini, in veste di giornalista, ha raccontato indiscrezioni su Monte dei Paschi, nonostante i tentativi di David Rossi di limitare i danni alla reputazione della Banca. Un pò di coerenza, Mugnaini! Se si tratta di gelosia, va bene, basta dirlo. Ma per attaccare bisogna andare sempre nel merito e non su altro. E per quanto riguarda il merito è cascato proprio male. Oppure qualcuno gli ha chiesto di scrivere queste "Opinioni & Commenti"?

Gli attacchi diffamatori a Silere non possum

Ma andiamo oltre. Scrive l'illustre direttore: "Ciò che lascia perplessi è la rabbia che, invece, si sente in molti degli interventi che in questi giorni hanno commentato un dialogo riportato come verità - e non indiscrezione (è tra virgolette) - da un sito che nella home page non ha neppure il nome del direttore. Praticamente quasi una testata anonima e quindi ai limiti dell’illegalità secondo la legge italiana. Anche questo però conta poco agli occhi di chi scrive e per niente di molti di quelli che leggono e commentano poi nei social".

Ancora una volta Mugnaini dimostra di non conoscere il significato di indiscrezione, lo abbiamo visto sopra. Il colloquio fra due persone, seppur una indiscrezione (ovvero che trapela senza il loro consenso) è sempre un colloquio. Pertanto, va riportato fra virgolette. Magari un salto qui lo consigliamo al direttore.

Il resto si commenta da solo. Innanzitutto, il nostro sito non è una testatata giornalistica, poi basterebbe saper leggere per poter consultare la sezione CHI SIAMO e verificare tutte quelle informazioni che Mugnaini lamenta non esserci. Eppure, ci sono. Non essendo una testa giornalistica, peraltro, Silere non possum non deve assolvere alcun obbligo di legge e quindi ben potrebbe non avere riferimenti al direttore, al fondatore, al proprietario ecc...

Ma poi chiediamoci come mai il Manifesto, il Fatto Quotidiano, il Corriere Fiorentino, La Repubblica, La Nazione, ecc... hanno tutti avuto consapevolezza di chi fossimo e chi fosse il direttore/proprietario. Non solo hanno seguito la nota vicenda di Bianchi e la Comunità di Bose, come ci hanno riferito, ma hanno chiamato e chiesto chiarimenti sulla notizia in questione.

Inoltre, non solo ci sono problemi con la lingua italiana ma anche con il diritto. Mugnaini afferma: "Praticamente quasi una testata anonima e quindi ai limiti dell’illegalità secondo la legge italiana". Non sappiamo quale legge italiana abbia in testa il direttore di Toscana Oggi ma forse dovrebbe spolverare qualche libro di diritto. Infine, rammentiamo che la frase corretta sarebbe: "ai limiti della legalità" e non "dell'illegalità".

Vediamo cosa dice la Treccani. La testata è "la parte superiore della prima pagina di un giornale o di altra pubblicazione periodica, comprendente il titolo e le altre indicazioni necessarie, come contrassegno del periodico stesso. Sull’esempio del linguaggio giornalistico, il termine è usato per indicare la denominazione (ufficialmente registrata) di programmi radiofonici o televisivi, spec. d’informazione".

Silere non possum non è un giornale, non è una pubblicazione periodica e neppure è "ufficialmente registrata".

I doveri deontologici

Tuttavia, il Testo Unico dei doveri del giornalista parla chiaro. All'articolo 2, lettera a, recita: "Il giornalista difende il diritto all’informazione e la libertà di opinione di ogni persona; per questo ricerca, raccoglie, elabora e diffonde con la maggiore accuratezza possibile ogni dato o notizia di pubblico interesse secondo la verità sostanziale dei fatti".

Raccoglie, ricerca, elabora. Tutte azioni che Domenico Mugnaini, violando gravemente il testo normativo, non ha fatto. Per non parlare della verità sostanziale dei fatti. Quella proprio non sa neppure dove stia di casa.

La diffida

In data 11 giugno 2022, Marco Felipe Perfetti, dopo aver ricevuto l'editoriale del settimanale Toscana Oggi ha diffidato il direttore chiedendo "l'immediata rettifica".

Ieri mattina il legale del Mugnaini ha risposto dicendo che il settimanale "ha provveduto a rettificare l’anonimità del sito d’informazione Silere non possum secondo quanto richiesto". Bene, direte voi. No, per nulla. Perchè in queste occasioni si misura la professionalità, la trasparenza e la correttezza del professionista ed anche della testata (sì, in questo caso Toscana Oggi è una testata).

Per effettuare una rettifica ci sono dei doveri deontologici da seguire e c'è bisogno di grande umiltà. Sono necessarie quelle doti che Mugnaini esalta della Carta di Firenze, ovvero il dialogo ma sembra che lui sia il primo a non aver letto neppure quella. Ci tiene però a fare una sviolinata al Sindaco Nardella e al Cardinale Bassetti.

Quelle per compiere una rettifica secondo il Codice Deontologico, sono doti che la stampa italiana non ha assimilato ancora. Si tratta di una consapevolezza della fallibilità che non c'è affatto. Ciononostante, non si può pretendere molto se gli Ordini dei Giornalisti non sanzionano i comportamenti scorretti. C'è poco da fare.

A proposito di questo fenomeno, vi offriamo un interessante riflessione del giornalista Alvise Ermellini, il quale collabora con diverse testate straniere, e la giornalista Chiara Albanese di Bloomberg, offerta quest'anno al International Journalism Festival.

Difatti, un pò incarognito per la figuraccia, Domenico Mugnaini scrive sotto l'articolo:

Rettifica

Siamo stati informati che il sito internet Silere non possum (per altro mai espressamente nominato) è da ricondurre, quanto a gestione e alla titolarità dell’omonimo dominio, al sig. Marco F. Perfetti. Si rettifica quindi quanto riportato nell’articolo intitolato «Quando un’indiscrezione diventa una verità provata», laddove il sito è indicato come «quasi una testata anonima». Rimangono ovviamente ferme le altre considerazioni riportate nell’articolo.

Allora forse Mugnaini non ha ben chiaro nè cosa è la Verità nè cosa sia la lingua italiana e neppure cosa è la deontologia. In primis, non dobbiamo essere noi ad informare il direttore di Toscana Oggi che Silere non possum è di Marco Felipe Perfetti. È suo dovere deontologico leggerselo nella sezione CHI SIAMO.

In secundis, Mugnaini afferma il FALSO e i lettori devono trarre le conclusioni proprio da questo. Il nostro sito, infatti, non è citato nell'articolo ma nella parte "da un sito che nella home page non ha neppure il nome del direttore" vi era il link proprio come riportato qui. Motivo per cui il Mugnaini non era stato invitato ad un altro obbligo deontologico previsto dal Testo Unico all'articolo 9 lettera e: "in tutti gli altri casi le cita sempre [le fonti] e tale obbligo persiste anche quando si usino materiali – testi, immagini, sonoro – delle agenzie, di altri mezzi d’informazione o dei social network". E qui, visto che Mugnaini pensa di dare lezioni di "illegalità" a noi (a che titolo?), gli spieghiamo che "altri mezzi di informazione" comprendono anche siti internet come Silere non possum.

Scorrettamente, infatti, dopo aver inserito la rettifica, Mugnaini ha eliminato il link al nostro sito e questo quindi configura una violazione dei doveri come spiegato sopra. Motivo per cui ora la questione è stata immediatamente demandata all'Ordine dei Giornalisti e non sarà risolta con bonarie letterine.

Senza dimenticare un'altra questione fondamentale, il Testo Unico all'articolo 1 prevede: "Devono essere rettificate le notizie che risultino inesatte e riparati gli eventuali errori". All'articolo 9 lettera a recita: "Il giornalista rettifica, anche in assenza di specifica richiesta, con tempestività e appropriato rilievo, le informazioni che dopo la loro diffusione si siano rivelate inesatte o errate". L'appropriato rilievo, come potete ascoltare nel video sopra, presuppone umiltà e cognizione di sé. Mettere una rettifica al termine dell'articolo dove, sia nel sottotitolo che nel testo, resta la notizia falsa e inserirla il 16 giugno su un articolo del 10 giugno, non ha alcun senso perchè nessuno lo leggerà più.

Questa è ciò che ha fatto il direttore di Toscana Oggi, settimanale dei vescovi toscani. I vescovi toscani cosa dicono? Sono al corrente di questa scorrettezza? Questa è la trasparenza a cui ha invitato Papa Francesco?

Sulla veridicità della notizia

Non vogliamo tornare sull'argomento perchè siamo abituati a dare notizie veritiere e ciò che gira attorno non ci importa. Non abbiamo bisogno di alcun placet. Necessariamente però, dobbiamo intervenire per quanto riguarda le considerazioni rilasciate ieri anche da Sua Eminenza Reverendissima il Sig. Cardinale Giuseppe Betori e riportate in modo distorto dalla stampa.

Il cardinale dice: "Non entro nelle polemiche e i seguenti commenti ingenerati da una fuga di notizie relative all’incontro riservato tra il Papa e i vescovi italiani, che, come potete ben immaginare, non riflettono con veridicità quanto è lì avvenuto".

Alcuni giornali hanno scelto di interpretarlo come una smentita del racconto ma se si leggesse bene l'affermazione e si conoscesse il linguaggio ecclesiastico, il Cardinale ha detto che ciò che è scaturito da quella notizia, i racconti distorti di alcuni giornali che lo mettono in contrapposizione a Francesco, non riflette il rapporto che lui ha con il Papa. Ovvero, spiegato ai non addetti: se io ho risposto al Papa non è perchè siamo nemici ma perchè volevo spiegargli com'era l'organizzazione. È ovvio che Betori non racconterà mai cosa è accaduto, l'incontro era riservato. Punto!

Noi siamo certi, ne abbiamo avuto conferma, che Sua Eminenza è al corrente del fatto che Silere non possum non ha mai voluto mettere la sua personalità in contrapposizione a quella di Francesco. Abbiamo, come spiegato sopra, semplicemente raccontato ciò che è avvenuto riflettendo sulla schiettezza di un colloquio normalissimo. Probabilmente, anzi sicuramente, molti di questi cronisti (fra cui Mugnaini che qui non ha mai messo piede) non vivono all'interno di questo Stato e quindi non possono certo comprendere che il Papa e i vescovi discutono e non è un reato. Ben venga il confronto. La sinodalità, appunto.

Per quanto riguarda la veridicità non abbiamo altro da aggiungere, la notizia è vera e nessuno ha osato smentirla. Nel linguaggio ecclesiastico è altrettanto chiaro cosa significhi. Certo, sarebbe imbarazzante se un giorno qualcuno fosse costretto a fare lo sketch Fedez-Rai con protagonisti di ben altro spessore. Ma questo non sarà necessario, lo sappiamo.

Infine, ma non meno importante, rammentiamo al signor Mugnaini che il nostro sito non guadagna alcunché dal proprio operato e fornisce solo un servizio alla Verità. Pertanto, quando scrive "Non è una novità: fa sempre notizia, e una volta faceva anche vendere più giornali", pensi piuttosto a se stesso che è pagato dai vescovi toscani come direttore del loro giornale.

Marco Felipe Perfetti

Silere non possum