The Illinois State Attorney's Office published a report on sexual abuse committed in the Catholic Church.

Il procuratore dello Stato dell’Illinois ha pubblicato, martedì 23 maggio 2023, un report che ha l’ambizione di fare chiarezza sugli abusi sessuali commessi da membri della Chiesa Cattolica ai danni di minori nelle diocesi dello Stato tra il 1950 e il 2019.

L’indagine è iniziata nel 2018 sotto il predecessore di Raoul, Lisa Madigan, la quale ha pubblicato un rapporto mentre si preparava a lasciare l’incarico di procuratore dello Stato. Raoul ha continuato l’indagine e martedì ha dichiarato che 25 membri dello staff hanno esaminato più di 100.000 pagine di documenti diocesani, che quindi gli sono stati dati liberamente dalle diocesi, e hanno avuto più di 600 contatti con persone che dicono di essere state abusate.

Come noto, i procuratori in USA compiono una vera e propria campagna per poter restare al loro posto e questa inchiesta suona molto come un’operazione, soprattutto mediatica, per assicurarsi una prossima conferma nel ruolo.

Kwame Raoul, infatti, sembra non conoscere affatto le regole del diritto penale e i diritti umani fondamentali. Scrive: “Decenni di decisioni e politiche della leadership cattolica hanno permesso a noti abusatori sessuali di minori di nascondersi, spesso in bella vista. E poiché i termini di prescrizione sono spesso scaduti, molti sopravvissuti ad abusi sessuali su minori per mano di chierici cattolici non vedranno mai giustizia in senso legale. Spero che questo rapporto faccia luce sia su coloro che hanno violato le loro posizioni di potere e di fiducia per abusare di bambini innocenti, sia sugli uomini della Chiesa che hanno coperto questi abusi. Questi colpevoli potrebbero non essere mai responsabili in un tribunale, ma facendo i loro nomi qui, l’intenzione è quella di fornire una responsabilità pubblica e una misura di guarigione ai sopravvissuti che hanno sofferto a lungo in silenzio”. 

Raoul, degno successore di Barack Obama, dimostra di non conoscere cosa sia il processo penale e il diritto ad essere considerati innocenti fino a condanna definitiva. Per ottenere plauso mediatico, però, sceglie di pubblicare un report, condotto con modalità ben poco trasparenti, in cui mette in croce alcuni sacerdoti della Chiesa Cattolica e non permette loro neppure un contraddittorio, una possibilità di difesa.

Il problema è nostro

Certo, se questo è possibile è anche colpa dei membri della Chiesa Cattolica in USA che hanno permesso, in questi lunghi anni, che chiunque potesse puntare il dito contro un membro del clero senza neppure la necessità di provare ciò che diceva. Oggi il cardinale Blase Joseph Cupich si è svegliato dal torpore e afferma: “AG ha detto: la chiesa è più degna di indagine perché è un’organizzazione religiosa di cui le persone si fidano. Pensiamo che tutti i bambini meritino di essere protetti, indipendentemente dal fatto che siano accuditi da un’istituzione religiosa o laica; non è giusto o saggio concentrarsi solo sulla Chiesa cattolica, che ha fatto i maggiori passi avanti in questo campo”. 

Cupich si meraviglia ma nel lungo comunicato afferma che se un sacerdote defunto viene ritenuto colpevole di abusi a seguito di una denuncia, allora verrà iscritto nell’elenco degli abusatori. In sostanza si perseguitano anche i morti, persone che non hanno neppure l’opportunità di difendersi. Questo sarebbe agire per il bene della Chiesa? E ancora: “i risarcimento vengono dati anche se i reati sono prescritti”. Ma in che senso? È possibile che questi cardinali non si rendano conto che questo è un modo semplice e veloce per tagliare le gambe alla Chiesa Cattolica? Lo ha affermato anche l’incapace di intendere e di volere Michelangelo Ventura, di Noi Siamo Chiesa, dicendo appunto che “è un modo per rendere povera la Chiesa”. 

La Chiesa in USA oggi ha enormi problemi e molte diocesi dichiarano bancarotta e noi agiamo in questo modo? Qualcuno ci spieghi dove vogliamo andare a finire perchè qui sembra proprio che qualcuno ha perso la ragione. Le statistiche parlano chiaro, gli abusi avvengono in gran parte in famiglia, a scuola o nei luoghi dove i bambini fanno sport. Il procuratore dell’Illinois, però, chissà per quale motivo, si concentra su quanto avvenuto negli anni passati nella Chiesa Cattolica. Non si preoccupa dell’oggi, ma di ieri.

Eppure è inutile guardare a questa gente, il problema è nostro che abbiamo accettato dal primo momento questo modus agendi. Non abbiamo bisogno di vescovi Torquemada che da Malta vengono in Vaticano a puntare il dito contro tutti ma dimenticano di guardare dentro casa propria. La lotta agli abusi deve essere fatta secondo giustizia e la giustizia non è quella di impiccare capri in piazza. Forse qualcuno lo ha dimenticato.

Questo rapporto, il quale deve essere ancora verificato e quindi i dati sono assolutamente irrilevanti al momento, dimostra ancora una volta come la lotta agli abusi, in realtà, sia una lotta alla Chiesa Cattolica e non ai vergognosi atti contro i minori. Se in passato era possibile sostenere che vi fossero stati degli errori, oggi questo non lo si può affermare più. Anzi, molto spesso la Chiesa Cattolica ha dovuto ammettere proprie colpe per derive giustizialiste ricordate anche ieri nell’Introduzione fatta dal Cardinale Matteo Zuppi in apertura della Plenaria CEI.


L.M.

Silere non possum

DICHIARAZIONE DI S.E.R. IL SIG. CARDINALE BLASE JOSEPH CUPICH

Oggi il procuratore generale dell’Illinois Kwame Raoul ha pubblicato un rapporto sulle indagini condotte dal suo ufficio sulle accuse di abusi sessuali su minori da parte del clero nelle sei diocesi cattoliche dell’Illinois per un periodo di quasi 90 anni. Il Rapporto affronta sia il modo in cui le diocesi hanno risposto a tali accuse nei decenni passati, sia le politiche attuali che aiutano a garantire la sicurezza dei bambini e a sostenere la guarigione dei sopravvissuti. Non abbiamo studiato il rapporto nel dettaglio, ma siamo preoccupati per i dati che potrebbero essere fraintesi o presentati in modi che potrebbero essere fuorvianti. È quindi importante dichiarare ciò che sappiamo essere vero. Per esempio:

I 451 nomi “resi noti”:

451 è il numero dei nomi che comprendono tutte le 6 diocesi e comprendono i sacerdoti degli ordini religiosi.
451 include i sacerdoti già presenti nei 6 siti web.
Tutti sono stati denunciati alle autorità civili, nessuno è stato nascosto, nessuno è stato “nascosto in bella vista almeno dal 2002”.
Noi elenchiamo i religiosi per i quali i loro ordini hanno accertato la fondatezza delle accuse.
149 uomini ancora “non dichiarati” sono per lo più membri di ordini religiosi che non sono sul nostro sito; non sono non dichiarati, e sono sotto la supervisione e il rapporto del loro rispettivo ordine. L’AG stessa ha distinto tra diocesi e ordini religiosi, affermando che “questa è stata un’indagine sulle diocesi, non sugli ordini”, riconoscendo che sono diversi. Tuttavia i loro numeri totali includono entrambi.
L’AG ha detto: la Chiesa è più degna di essere indagata perché è un’organizzazione religiosa fidata. Pensiamo che tutti i bambini meritino di essere protetti, indipendentemente dal fatto che siano accuditi da un’istituzione religiosa o laica; non è giusto o saggio concentrarsi solo sulla Chiesa cattolica, che ha fatto i maggiori passi avanti in questo campo.

Prescrizione: offriamo cura, compassione (assistenza pastorale) e persino un risarcimento a tutti coloro che si fanno avanti, indipendentemente dalla prescrizione.

L’AG raccomanda di coinvolgere persone esterne nella supervisione delle indagini interne alla Chiesa. Dal 1992 abbiamo un comitato di revisione indipendente, composto da laici, che supervisiona queste indagini, ed è per questo che il numero di episodi di abuso è diminuito così drasticamente.
Dobbiamo pensare prima di tutto ai sopravvissuti agli abusi sessuali che portano il peso di questi crimini nella loro vita. A nome dell’arcidiocesi, mi scuso con tutti coloro che sono stati danneggiati dall’incapacità di prevenire e rispondere adeguatamente agli abusi sessuali su minori da parte di chierici. I sopravvissuti saranno per sempre nelle nostre preghiere, e ci siamo dedicati a sradicare questo problema e a fornire guarigione alle vittime.

Per oltre 30 anni, l’Arcidiocesi di Chicago è stata all’avanguardia nello sviluppo e nel miglioramento di politiche e programmi per affrontare la piaga degli abusi sessuali su minori e per sostenere i sopravvissuti. Le nostre politiche e procedure, adottate per la prima volta nel 1992, sono state un modello per le organizzazioni e i professionisti che si occupano di questo difficile problema. Spero che l’attenzione richiamata dal Rapporto incoraggi coloro che lavorano con i minori a imparare dalla nostra esperienza e a prendere provvedimenti per proteggere i minori.

Ecco alcuni dati chiave del nostro impegno nell’Arcidiocesi di Chicago:

Dal 1992 manteniamo uno dei primi e più grandi programmi di assistenza alle vittime e ai sopravvissuti della nazione. Forniamo assistenza a chiunque faccia una denuncia, indipendentemente dal fatto che l’accusato sia in vita o che la denuncia sia fondata.
Nessun ecclesiastico che abbia anche una sola accusa circostanziata a suo carico esercita il proprio ministero nell’Arcidiocesi di Chicago. Quando veniamo a conoscenza di un’accusa di abuso, agiamo tempestivamente, lo denunciamo alle autorità civili, rimuoviamo l’accusato dal ministero e indaghiamo sull’accusa. Le accuse vengono sottoposte all’esame del nostro Comitato di revisione indipendente a maggioranza laica. In conformità con la Carta per la protezione dei bambini e dei giovani della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti (USCCB), gli ecclesiastici che risultano aver commesso anche un solo atto di abuso sessuale su minori vengono allontanati definitivamente dal ministero.
A quanto ci risulta, l’arcidiocesi ha denunciato alle autorità civili tutte le accuse di abusi sessuali su minori da parte del clero, comprese quelle più vecchie. Denunciamo indipendentemente dal fatto che l’accusato sia vivo o morto, sia un sacerdote diocesano, un sacerdote esterno di un’altra diocesi o un sacerdote di un ordine religioso. Consideriamo che una denuncia sia stata fatta anche se è anonima, presenta fatti incompleti (come il nome del sacerdote o della parrocchia) o è stata fatta da una terza persona, e denunciamo tutte queste accuse alle autorità civili. È importante sottolineare che, per quanto ne sappiamo, non esistono accuse “nascoste”, “non divulgate” o “non segnalate” di abusi sessuali su minori da parte del clero di questa arcidiocesi.
In base alle nostre politiche recentemente modificate, le accuse contro i sacerdoti deceduti che non sono ancora stati inseriti nell’elenco del nostro sito web vengono esaminate dalla nostra commissione di revisione indipendente. Se un’accusa contro un sacerdote deceduto viene confermata, il nome del sacerdote viene aggiunto all’elenco.
Quando un’accusa di abuso sessuale su minore coinvolge un sacerdote di un ordine religioso che svolge un ministero nell’arcidiocesi, come ad esempio un incarico parrocchiale, togliamo all’accusato la facoltà di esercitare il ministero nell’arcidiocesi, contattiamo l’ordine religioso e aiutiamo a facilitare la denuncia del sopravvissuto. Ogni ordine religioso con membri che vivono nell’arcidiocesi è tenuto ad avere un processo per indagare su tali accuse.
Dal 2006, abbiamo pubblicato sul nostro sito web i nomi dei sacerdoti diocesani con accuse circostanziate di abuso. Nel 2014 abbiamo pubblicato più di 20.000 documenti provenienti dai fascicoli di questi sacerdoti. Questi documenti rimangono sul nostro sito web.
Aggiorniamo il nostro elenco sul sito web in base alle necessità e lo abbiamo ampliato per includere i nomi dei sacerdoti degli ordini religiosi il cui ordine ha confermato un’accusa sostanziale nei loro confronti e che sono stati assegnati a un ministero dell’Arcidiocesi di Chicago, come una parrocchia.
Effettuiamo controlli sul passato del clero, dei dipendenti e dei volontari dell’arcidiocesi e attuiamo un programma completo di formazione per adulti e bambini su un ambiente sicuro.

Negli ultimi due anni, abbiamo formato più di 112.000 bambini in modo adeguato alla loro età su come riconoscere, resistere e denunciare un comportamento abusivo. Ad oggi, abbiamo formato più di 263.000 adulti in 3.700 sessioni di formazione.
Come richiesto dalla Carta dell’USCCB per la protezione dei bambini e dei giovani, ogni anno verifichiamo i nostri programmi per un ambiente sicuro nelle parrocchie e nelle scuole e, a sua volta, l’arcidiocesi verifica l’osservanza della Carta da parte dell’USCCB.

Inoltre, abbiamo lavorato in collaborazione con i sopravvissuti per rispondere al loro bisogno di guarigione. Questa collaborazione ha portato allo sviluppo del Giardino della Guarigione, a una Messa annuale per la speranza e la guarigione e al servizio della girandola per la prevenzione degli abusi sui minori, ai circoli di pace guidati dai sopravvissuti e alla rivista Healing Voices.
Cerchiamo sempre di migliorare i nostri sforzi per la protezione dei bambini e il sostegno alle vittime. Abbiamo ripetutamente fatto rivedere i nostri processi, le nostre politiche e i nostri documenti da esperti indipendenti per assicurarci di essere sempre al passo con le migliori pratiche.
Oltre a queste misure, l’Arcidiocesi di Chicago collabora pienamente con le forze dell’ordine, compresa l’indagine del Procuratore Generale. Abbiamo messo i nostri dipendenti a disposizione per gli interrogatori e abbiamo dato accesso a centinaia di migliaia di documenti. Ci impegniamo a rivedere continuamente le nostre politiche e considereremo attentamente qualsiasi modifica raccomandata dal Procuratore Generale. In effetti, l’arcidiocesi ha già attuato una serie di raccomandazioni fatte dal Procuratore Generale nel corso dell’indagine, come l’ampliamento dei parametri del nostro elenco di siti web.




Fin dai primi giorni come vescovo, ho affrontato le accuse di abusi sessuali su minori mettendo il bambino al centro delle mie azioni. Nella mia esperienza, sia che l’abuso sia avvenuto in un passato recente o lontano, il sopravvissuto parla del dolore che ha sofferto come bambino ferito e tradito. L’Arcidiocesi di Chicago ha cercato a lungo di guarire le loro ferite e di impedire che questo crimine si ripeta. Mi impegno personalmente ad applicare il massimo livello di vigilanza a questi sforzi e a rafforzare ulteriormente le nostre garanzie contro gli abusi. Invito le altre istituzioni che si occupano di bambini e le autorità civili a unirsi a noi in questo lavoro e a prendere in considerazione l’adozione delle procedure che abbiamo sviluppato negli ultimi tre decenni, in modo che tutti i bambini siano tenuti al sicuro.

Blase Joseph Card. Cupich