In the Vatican Basilica, the problems with Cardinal Mauro Gambetti continue.

Non c'è pace per Benedetto XVI. Anche da morto il Santo Padre Emerito viene disonorato. Dapprima, è stato portato come "un ladro di notte" all'interno della Basilica Vaticana, poi sono state celebrate delle esequie che chiamarle così è un'offesa ed ora anche con la sepoltura ci sono problemi. Come è noto, il responsabile della Basilica Vaticana è l'Eminentissimo Signor Cardinale Mauro Gambetti, il quale in questi mesi si è fatto riconoscere per le sue numerose uscite vittimistiche. Il francescano, infatti, ha sempre detto al Papa che c'è una cospirazione contro di lui e in realtà lui è un santo. Mentre arrivavano le delegazioni e S.E.R. Mons. Georg Gänswein era intento ad accoglierle nonostante il proprio dolore, Gambetti era intento a sfilare e sorridere per farsi notare un po'. Quando si tratta di risolvere i problemi, però, all'interno della Fabbrica c'è il deserto. 

Fra una convocazione e l’altra da parte di Gambetti a Santa Marta, la Basilica intanto sta cadendo letteralmente a pezzi. I fedeli devono essere grati al Signore che durante la venerazione della salma del Sommo Pontefice emerito non gli sia caduto addosso qualche pezzo di stucco.

Con la morte di Benedetto XVI è stata offerta al mondo intero la visione di un baldacchino del Bernini con 5 cm di polvere sopra. Pulizie e manutenzione non vengono fatte da un bel pezzo ma per le interviste Gambetti non si tira mai indietro. Certo, le rilascia sempre fuori dalla Basilica perchè se inquadrassero dentro sarebbe la fine.

Giovedì 05 gennaio, dopo la tumulazione del Papa Emerito, alla quale il Papa regnante non ha voluto partecipare, la ditta Civitella Marmi è stata incaricata di creare e sistemare la lapide con l’iscrizione.

In queste ore, mentre i dirigenti assunti da Gambetti al 10° livello hanno lasciato la Basilica in mano a nessuno per poter fare il ponte fuori dall’Urbe, nelle gratte vaticane la salma del Papa è stata lasciata in mano a delle persone che non sono state capaci neppure di non rompere una lastra di marmo e fare una iscrizione di un nome come Dio comanda. “Se ne parla lunedì”, hanno risposto i dirigenti ai dipendenti preoccupati. Nel frattempo, in questi giorni le grotte vaticane resteranno chiuse e i fedeli non potranno andare a venerare la salma di Benedetto XVI.

Premiata incompetenza

Mercoledì sera, dopo che il corpo del Sommo Pontefice è stato chiuso all’interno della bara di cipresso, Ettore Valzania (per intenderci, colui che ha accolto Piantedosi in jeans) ha rischiato di essere “fulminato” dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.

Valzania, al termine del rito, ha comunicato al personale che potevano tornare alle proprie dimore perchè alle ore 21 la Basilica sarebbe stata chiusa. “Turno notturno?”, ha chiesto qualcuno. “Nessun turno, si chiude tutto. Tutti a casa”, ha risposto il dirigente.

Il Reverendo Monsignor Diego Ravelli lo ha guardato un po’ di traverso e gli ha detto che “il signorotto” non aveva alcuna possibilità di decisione in merito e la salma del Sommo Pontefice, seppur chiusa, non poteva restare certamente incustodita all’interno della Basilica Vaticana. Guardie Svizzere e Gendarmeria Vaticana dovevano restare certamente a sorvegliare il corpo, pertanto la Basilica doveva restare “aperta internamente”. Fra l’imbarazzo generale sono state cambiate di nuovo le disposizioni. Quindi, mentre Stefano Attili si aggirava fra le troup di giornalisti per fare la sua excusatio non petita a seguito del nostro articolo, in Basilica avvenivano queste scenette da film.

Anche la gestione dei pellegrini in visita al feretro del Papa è stata a dir poco inquietante. Dopo il nostro articolo, moltissime persone ci hanno scritto raccontando la loro esperienza in Basilica. Meno male che Francesco aveva detto che voleva rendere la Basilica Vaticana più accogliente e spirituale. Ci sono molti vescovi e cardinali che hanno scelto di non metterci più piede onde evitare di vedere lo scempio in cui è stata trasformata.

L.M.

Silere non possum