At the Vatican, Mauro Gambetti invited friends and powerful people to project a video on the façade of the basilica.

Mentre nelle parrocchie si stringe la cinghia per poter andare avanti, il team del Papa sceglie di sprecare migliaia di euro per proiettare dieci minuti di video sulla facciata della Basilica di San Pietro. Da nord a sud, infatti, tutti i sacerdoti stanno facendo i conti con il caro energia e con le difficoltà che questo comporterà anche per l'inverno. Molti hanno già annunciato che non potranno accendere il riscaldamento in chiesa.

Mauro Gambetti, accompagnandosi con quei soliti potenti di cui ama circondarsi, ha scelto di produrre un video di dieci minuti che tocca alcuni punti salienti della vita dell'Apostolo Pietro. Ancora una volta ci chiediamo se il Papa, quando ha chiamato Gambetti in Vaticano, ha formulato queste richieste al fraticello d'Assisi. Dopo aver commissariato la Fabbrica alla ricerca di chissà cosa, con perquisizioni pretestuose e volte ad istillare solo paura, questo era il fine dell' "assunzione" di Gambetti nello Stato? Le perquisizioni hanno dato esito negativo, nessuno aveva fatto nulla di sbagliato, però questo è servito a portare in Vaticano un uomo che ad Assisi predicava la povertà e qui va in giro con macchine del Corpo diplomatico e il portafogli pieno.

Il video mapping

L'evento è stato presentato con una conferenza stampa come se fosse l'occasione del secolo, in realtà Gambetti lo ha utilizzato come metodo per stordire il Papa e non fargli pensare a tutte le lamentele giunte all'Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica, alla sporcizia in Basilica e agli scandali che stanno emergendo di assunzioni e spese. Davanti a chi si lamenta, Francesco tace. Lo aveva già riferito la psicologa ai tempi del noviziato, il carattere di Bergoglio non era incline a riconoscere i propri errori. Se solo si fosse dato retta a chi era competente.

Nel frattempo nella Basilica resta il caos e c'è un via vai di personaggi di ENI, Ferrovie dello Stato, uomini e donne della politica. Eppure San Francesco era categorico sull'invito alla povertà. Ma è proprio grazie a questi frati che il grande mistico Francesco d'Assisi è invece percepito dalla gente come il "poverello, il giullare", e idiozie varie. Mauro Gambetti, Enzo Fortunato, Aniello Stoia sono la dimostrazione che di Francesco d'Assisi non è stato capito nulla.

Durante l'evento Padre Fortunato, ossessionato dalla telecamera e dalla voglia di apparire, ha detto alla "brava gente" che in Piazza erano arrivate 80 mila persone. Sì, avete sentito bene ottantamila. Il frate ha anche detto che questi sono i dati che gli sono stati comunicati. Vorremmo sapere da chi sono stati comunicati perchè la piazza non arriva ad ottanta mila persone neppure durante le celebrazioni del Pontefice, figuriamoci domenica sera. Questa è l'informazione partigiana, falsa e bugiarda. Padre Fortunato non ha idea di cosa possa essere la Verità. È troppo impegnato a guardarsi allo specchio. Il videomapping è certamente stato molto suggestivo, la voce di Flavio Insinna è molto profonda e sentire in tutta la piazza le parole del Vangelo che ricordano la vita dell'Apostolo è stato certamente molto bello. Ma ne valeva la pena? La spesa è valsa l'impresa? Il messaggio che giunge alle persone qual è? Che a San Pietro si spendono migliaia di euro per fare un video di dieci minuti?

La serata di domenica è stata partecipata perchè la presenza di Andrea Bocelli ha attirato molte persone (non certo ottantamila). Inoltre, proprio perchè le adesioni erano poche (di tutti gli invitati solo 300 avevano aderito), il team di Gambetti ha scelto di aprire la piazza e permettere a tutti l'accesso senza alcun requisito di biglietti o altro. Certo, fallire anche questo sarebbe stato imbarazzante. Ma è emblematico anche che di tutti i cardinali e vescovi residenti a Roma, anche solo curiali, hanno partecipato in sette-otto. Eppure, già ieri sera (lunedì 03 ottobre 2022, secondo giorno di proiezione) in Piazza non c'era nessuno. Per 15 giorni quindi sarà proiettato questo video alla presenza di nessuno. Ieri sera però non c'era nessun giornalista in questa Piazza, nessuno dei servi fedeli ha documentato che, personaggi famosi a parte, in Piazza nessuno dei turisti e pellegrini era interessato a questo video mapping.

Seppur Gambetti continui a mandare avanti Padre Fortunato e Padre Stoia per fare una campagna di falsa informazione in cui il suo operato viene descritto come encomiabile, i risultati della sua malagestione sono evidenti. All'interno della Fabbrica il clima è irrespirabile e coloro che lui ha assunto perchè suoi amici, vanno in giro a dire che sono intoccabili. Il sistema è sempre il solito, quando salgono si sentono potenti e intoccabili, quando cadono fanno rumore. E presto sentiremo il botto.

Mobbing e pressioni

I dipendenti hanno paura di ricorrere anche all'ULSA perchè convinti che vi potrebbero essere ritorsioni. Eppure ci si aspetta che Mons. Giuseppe Sciacca e tutto l'Ufficio intervengano per comprendere cosa sta accadendo all'interno della Fabbrica di San Pietro e della Basilica. Gli spostamenti, nel frattempo stanno continuando ed hanno tutto l'odore di essere ritorsioni.

In queste ore Gambetti ha escogitato un nuovo sistema per fare mobbing su un dipendente di lunga data all'interno della Fabbrica. Il "progetto riordino documentazione e materiali". In sostanza nella Fabbrica si mettono in atto quelle pratiche tanto care agli amici di Gambetti nelle grandi aziende. La segretaria/dipendente scomoda la si mette a fare le fotocopie e la si sposta di giorno in giorno in altri uffici per fare mobbing psicologico. Ed ecco che viene creato il nuovo incarico per un uomo che Gambetti ha deciso di far fuori.

Peraltro, assurde sono le indicazioni che vengono inserite in questo documento. "Eliminare i documenti che non hanno più necessità di essere conservati". I documenti, la storia ce lo insegna, sono tutti importanti e non si può pensare di eliminare nulla. Ci rendiamo conto che quest'uomo è il Vicario per lo Stato della Città del Vaticano? È l'ora di finirla di promuovere persone sottoculturate che non hanno idea neppure del valore storico di quello che hanno per le mani. In queste settimane sono aumentate le minacce ai dipendenti perchè ritenuti responsabili di una fuga di notizie. Questo è il sistema che Valzania, Gambetti e company tentanto di mettere in atto per portare i dipendenti ad avere paura. Purtroppo non si rendono conto che Silere non possum non ha bisogno dei dipendenti per venire a conoscenza di determinate cose e mettendo in atto questi comportamenti non fanno altro che peggiorare la loro situazione. Se queste azioni continueranno e l'ULSA e l'Ufficio del Promotore di Giustizia (ognuno nelle proprie competenze) non interverranno, Silere non possum inizierà a pubblicare materiale probatorio in merito a questi abusi. Queste azioni sono gravissime e il Papa, che si presta ad andare in giro per il mondo a dare lezioni di umanità, non può permettere che nel suo Stato avvengano queste azioni di mobbing e pressioni psicologiche. Molto bella la Laudato Sii, ma sarebbe il momento di mettere in pratica le belle parole.

R.I.

Silere non possum