Cardinal Ouellet filed a claim against the woman who slandered him in Quebec.

Cardinale Ouellet accusato di violenza sessuale

"Ogni persona ha il dovere di osservare le regole di condotta che, in base alle circostanze, agli usi o alla legge, le sono imposte, in modo da non arrecare danno ad altri. Se una persona è capace di intendere e di volere e viene meno a questo dovere, è responsabile del danno che provoca ad altri con questa colpa e ha l'obbligo di risarcire questo danno, sia esso fisico, morale o materiale". Si tratta dell'articolo 1457 del Codice Civile del Québec, norma sulla quale l'Eminentissimo Sig. Cardinale Marc Ouellet ha fondato la sua richiesta al Tribunale civile dello Stato canadese.

I fatti

Il 15 agosto 2022, ancor prima di depositare gli atti presso il tribunale, venne comunicata l'intenzione di avviare una azione collettiva contro alcuni membri dell’Arcidiocesi di Quebec (Canada). Fra le persone coinvolte figurava il Cardinale canadese Marc Ouellet, prefetto del Dicastero per i Vescovi. 

Al giudice veniva chiesto di individuare le principali questioni di fatto e di diritto da affrontare collettivamente. Si trattava di un atto introduttivo che chiedeva al giudice di aprire un giudizio per poter poi stabilire se i querelanti e i membri della class action avessero realmente subito violenza sessuale, se i presunti aggressori nell’azione collettiva fossero realmente dipendenti dell’Arcidiocesi all’epoca delle presunte aggressioni, se i convenuti fossero responsabili in qualità di committenti per le aggressioni sessuali commesse dai loro dipendenti, se i membri dell’Arcidiocesi avessero commesso qualche illecito diretto nei confronti dei membri della class action, se fossero responsabili di danni diretti ai membri della class action in relazione alle presunte aggressioni sessuali, se fossero a conoscenza delle violenze sessuali, se non avessero agito con diligenza per fermare le violenze, verificare se l’Arcidiocesi avesse tentato di coprire le violenze sessuali commesse dai propri dipendenti sui membri della class action e se membri della class action avessero realmente diritto a un risarcimento da parte dei Convenuti per i danni derivanti da queste presunte aggressioni sessuali e comportamenti scorretti.

La stampa diede molto eco alla vicenda, a volte dando per avvenute tali "violenze sessuali". Si è trattata di una vera e propria mossa contro il Prefetto del Dicastero per i Vescovi, il quale è al termine della sua carriera di cardinale curiale ma è stato spesso annoverato fra i candidati al papato. 

L'indagine canonica

A seguito delle affermazioni che la signora fece anche ai superiori del Cardinale Marc Ouellet, ancor prima della class action, venne avviata una indagine canonica. Il Santo Padre incaricò il gesuita Padre Jacques Servais, il quale disse: "Non c'è alcun motivo fondato per aprire un'indagine per aggressione sessuale contro la persona F. da parte del card. M. Ouellet. Né nel suo rapporto scritto e inviato al Santo Padre, né nella testimonianza via Zoom che ho raccolto successivamente in presenza di un membro del Comitato diocesano ad hoc, questa persona ha portato una accusa che potesse fornire materia per una tale indagine".

Di conseguenza, a seguito delle notizie trapelate ad agosto, anche la Sala Stampa riferì: “non sussistono elementi sufficienti ad aprire un’indagine canonica per aggressione sessuale da parte del Cardinale Ouellet nei confronti della persona F”.

L'azione civile di Ouellet contro la diffamatrice

Come abbiamo spiegato anche in articoli recenti, il tempo in cui Santa Romana Chiesa faceva la parte della Croce Rossa su cui era facile sparare, è terminato. Dal primo momento abbiamo consigliato a Sua Eminenza di utilizzare tutte le "armi" in suo possesso per affermare la sua innocenza e smascherare questo giochetto che viene utilizzato con grandi e piccoli.

Il 13 dicembre 2022, gli avvocati del porporato hanno presentato una domanda al Tribunale Civile del Quebec per ottenere la condanna della signora F. a "pagare la somma di 100.000 dollari a titolo di risarcimento per la lesione della reputazione, dell'onore e della dignità". 

Nella domanda il Cardinale ha anche dichiarato che verserà "qualsiasi somma ricevuta a beneficio della lotta contro gli abusi sessuali subiti dagli aborigeni del Canada". 

Alcune precisazioni

Alcuni siti hanno titolato "il cardinale Ouellet querela per diffamazione". Fra questi figura anche Vatican News con il pupillo di Andrea Tornielli, Salvatore Cernuzio. È inutile qui soffermarci sulle caratteristiche dei soggetti citati. Preme piuttosto specificare che la domanda, come abbiamo detto, è civile e, pertanto, non si tratta di una "querela" ma di una "domanda". Il titolo, pertanto, è scorretto. 

Nell'ordinamento giuridico del Québec, infatti, il procedimento civile si apre con una "demande introductive d'instance" e non con un "plainte" come per il procedimento penale. Proprio come nello Stato della Città del Vaticano.

R.I.

Silere non possum

Atti - Tribunale civile del Quebec