Sarà donata alla Parrocchia di San Bernardo di Chiaravalle, nel quartiere Centocelle, la statua di Santa Giuseppina Bakhita realizzata dall’artista canadese Timothy Schmalz. Lo stesso scultore che ha creato l'opera dedicata ai migranti collocata in piazza San Pietro.

Il tema della Giornata è “La forza della cura. Donne, economia, tratta di persone”.

La scultura rappresenta Santa Giuseppina Bakhita che apre una botola e libera donne e uomini tenuti in schiavitù. La statua sarà in piazza San Pietro durante l’Angelus di oggi e riceverà così la benedizione del Santo Padre. All'angelus parteciperà anche il Coordinamento diocesano anti tratta.

La collocazione dell'opera

«Abbiamo scelto quella parrocchia perché si trova su viale Palmiro Togliatti, una strada dove si incontrano molte ragazze vittime di tratta, e dove operano anche le unità di strada. L’Angelus di domenica darà in qualche modo il via a una serie di iniziative legate alla sensibilizzazione sul fenomeno della tratta. Per il 18 marzo, il Coordinamento diocesano anti tratta sta organizzando una Via Crucis nella XVI prefettura, che si snoderà lungo viale Palmiro Togliatti, per concludersi proprio a San Bernardo».

Riferisce Sua Eccellenza Mons. Benoni Ambarus, vescovo ausiliare di Roma

L’8 febbraio si celebra la memoria di Santa Giuseppina Bakhita, per questo motivo è stata istituita la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone.  Giuseppina Bakhita è stata una suora canossiana. Nata in Sudan nel 1869, è stata rapita da bambina, venduta più volte e ridotta in schiavitù. Dopo un cammino di soprusi e sofferenze, arrivò in Italia, dove conobbe la fede cristiana, ricevette il battesimo e prese i voti nell'istituto delle Figlie della Carità, dette canossiane. La Santa viene ricordata dal Sommo Pontefice Benedetto XVI nell'Enciclica Spe salvi quale esempio di speranza cristiana:

«Mediante la conoscenza della speranza lei era "redenta", non si sentiva più schiava ma libera figlia di Dio».

C.U.

Silere non possum