Archbishop Ševčuk addresses the faithful in Kyiv. Fighting is going on in Kharkiv at the moment.

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"Tutti coloro che sono in grado di recarsi in chiesa, vadano alla Divina Liturgia. Ricevete la Santa Comunione di Cristo e sacrificatela per coloro che non possono partecipare alla Divina Liturgia oggi. Sacrifica la Santa Comunione per i nostri soldati. Le nostre vite sono nelle loro mani." Così, Sua Beatitudine Svjatoslav Ševčuk, arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč ed arcieparca metropolita di Kyiv, si è rivolto oggi al popolo ucraino in un video messaggio.

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Sono ore di dolore che stanno preoccupando la comunità internazionale. Il Santo Padre Francesco è in continuo contatto con Kyiv e segue attentamente la situazione. "È stata una notte dura, Mosca ha sparato sulle abitazioni" ha detto il presidente ucraino Zelensky in un discorso alla nazione. "Hanno mentito sul fatto che non avrebbero toccato i civili, ma dalle prime ore dell'invasione le truppe russe hanno attaccato le infrastrutture civili. Hanno deliberatamente scelto tattiche per colpire le persone e tutto ciò che rende la vita normale: elettricità, ospedali, case".

Nel frattempo la Chiesa greco-cattolica ucraina è in prima linea per fornire rifugio ai cittadini che scappano dalle loro abitazioni. Svjatoslav Ševčuk ha diffuso un video messaggio questa mattina in cui ha invitato alla divina liturgia domenicale e ha chiesto ai fedeli di comunicarsi chiedendo a Dio protezione "per coloro che oggi sono feriti, che oggi sono feriti, che oggi sono sulla strada dei rifugiati da questa guerra straziata in Ucraina."

"Ma dopo la notte arriva il giorno, dopo l'oscurità arriva il sole. Dopo la morte viene la resurrezione, che oggi celebriamo tutti", ha detto l'arcivescovo.

"Questa settimana i cittadini di Kyiv non potranno andare in chiesa perché è stato annunciato un coprifuoco e tutti dovranno stare a casa a causa della minaccia di morte. Ma la chiesa verrà verso il popolo. I nostri sacerdoti andranno sottoterra, entreranno nei rifugi antiatomici e lì celebreranno le Divine Liturgie". Ha così mostrato la sua vicinanza ai fedeli ed ha assicurato che la Chiesa cattolica è con il suo popolo.

A cura di P.L.

Silere non possum

IL MESSAGGIO DELL'ARCIVESCOVO

Cristo sia lodato!
Cari fratelli e sorelle in Cristo, vi saluto dalla Kyiv ucraina.
Oggi è domenica, 27 febbraio 2022. Abbiamo superato un’altra terribile notte. Ma dopo la notte viene il giorno, viene la mattina, dopo il buio arriva la luce. Allo stesso modo, dopo la morte arriva la resurrezione che noi tutti oggi festeggiamo con gioia. Questa domenica festeggeremo Cristo risorto presente tra noi, presente in Ucraina.
Però questa domenica gli abitanti di Kyiv non potranno venire in chiesa perché è stato indetto il coprifuoco, e tutte le persone devono rimanere a casa per non rischiare la vita. Sarà la Chiesa dunque a venire da loro. I nostri sacerdoti scenderanno nelle cantine, scenderanno nei rifugi antiaerei, e lì celebreranno le Divine Liturgie. La Chiesa è con il suo popolo. La Chiesa di Cristo porta con se il Salvatore eucaristico a quelli che vivono momenti critici della loro vita, che hanno bisogno di forza e di speranza nella Resurrezione.
Oggi vorrei chiedere a tutti quanti hanno la possibilità di venire in chiesa: andate e partecipate alla Divina Liturgia. Confessatevi oggi e comunicatevi tutti. Ricevete Cristo eucaristico e offritelo per quelli che questa domenica non possono partecipare alla Liturgia. Offrite la Santa Comunione per i nostri militari. La nostra vita oggi è nelle loro mani. Offritela oggi per quelli che sono feriti, emarginati, per quelli che sono diventati dei rifugiati da questa guerra sanguinosa in Ucraina.
Oggi desidero ringraziare di cuore tutti quelli che difendono l’Ucraina in tutti i modi possibili. Stiamo osservando come tutti i servizi pubblici, in particolare, a Kyiv, svolgono egregiamente il loro lavoro. Prima ci chiedevano se le nostre istituzioni pubbliche fossero affidabili. Oggi vediamo che la prova di robustezza del nostro Stato è stata superata e continua a dare esiti positivi. Oltre ai nostri soldati, desidero ringraziare, inoltre, gli operatori del Servizio nazionale per le emergenze dell’Ucraina che oggi liberano i feriti dalle macerie; i nostri medici che lungo questa notte hanno salvato centinaia di vittime; i nostri vigili del fuoco che hanno fatto spegnere centinaia di incendi in tutta l’Ucraina. Desidero ringraziare tutti quelli che oggi, ognuno a modo suo, si adoperano per la vittoria dell’Ucraina.
Oggi mi rivolgo al nostro popolo negli insediamenti, ai nostri fratelli e sorelle in diverse parti del mondo. Vi ringrazio perché condividete questo tempo con noi. Ringrazio i nostri vescovi in Australia, Argentina, Brasile, America del Nord, Europa Occidentale che hanno promosso una grande solidarietà dei paesi, in cui vivono, con il nostro popolo ucraino. Ringrazio tutti quelli che oggi cercano di raccontare onestamente al mondo la verità sull’Ucraina, che raccolgono aiuti umanitari, fanno raccolta di medicinali, o semplicemente pregano per la vittoria dell’Ucraina. Crediamo che, come dopo la notte viene il giorno, dopo la morte arriva la resurrezione, anche dopo questa terribile guerra ci sarà la vittoria dell’Ucraina. E questo nuovo giorno avvicina questa vittoria a noi tutti nel modo inesorabile e costante.
Permettetemi da qui, dai santi colli di Kyiv, dalla nostra capitale, di impartirvi questa gioiosa benedizione divina domenicale. Benedizione del signore sia su di voi!
Cristo sia lodato!