Psychological well-being and priestly life

Un aspetto molto importante della formazione sacerdotale è anche quello psicologico. All’interno del seminario, quanto all’interno del presbiterio, spesso viene data poca importanza alla salute psicologica del candidato. 

Ci sono due rischi pericolosi: la finta misericordia e l’eccessiva rigidità. Di cosa parliamo? La finta misericordia si individua in coloro che ritengono che anche persone con evidenti problemi relazionali, affettivi, di maturità, debbano essere ammessi alla sacra ordinazione “perchè nessuno è perfetto. Non stiamo cercando persone perfette”. 

La faccia opposta della medaglia è l’eccessiva rigidità, ovvero la sindrome del genitore insoddisfatto: il candidato non è come lo vorrei io, non è ciò che sarei voluto essere io…quindi non lo ammettiamo

Questi sono i due eccessi, in mezzo c’è un vasto mondo. In questi rischi, peraltro molto dannosi per la stessa Chiesa, rientrano quei formatori che individuano la psicologia quale risorsa risolutrice di tutti i mali, oppure, al contrario, quale disciplina da fuggire assolutamente. 



La salute mentale

Come per numerose cose, anche in questo vasto mondo la Chiesa rischia di arrivare per necessità. In questi anni abbiamo sperimentato molto come il carico eccessivo di lavoro, fisico e mentale, abbia portato molti sacerdoti ad accusare serie malattie. Certo, quando si tratta di disturbi psicosomatici, è possibile accorgersene perchè c’è un disturbo fisico. Quando si tratta, però, di individuare la causa diviene difficile perchè il disturbo psicosomatico ha la sua natura in un disagio psicologico.

Uno dei casi più eclatanti è stato ilvescovo ausiliare eletto di Rennes. Il sacerdote rinunciò, ancor prima di essere ordinato, perchè disse che gli fu diagnosticata la sindrome da bornout. Anche il vescovo di Lugano ha lasciato perchè stanco di un peso insopportabile. Si tratta solo di casi eclatanti ma sono moltissimi i sacerdoti che sentono il peso del ministero e a volte chiedono anche un periodo di pausa (chiamato anno sabbatico). Sono numerose le cause che possono portare a queste scelte e l’iperattività del ministero sacerdotale, esacerbata dal Concilio Vaticano II, ha soltanto peggiorato le cose. 

Molte volte il problema si può individuare nella formazione sacerdotale, la quale è stata carente dal punto di vista spirituale e molto carica dal punto di vista pastorale. Educare il futuro presbitero alla contemplazione significa anche richiamarlo, durante la giornata, a momenti di riposo e di pausa. Fin dal mattino, un parroco di una semplice parrocchia inizia a vedere il cellulare squillare. "Don c'è Mario che vuole il certificato di battesimo", "Don, c'è Carla che vuole sapere quando finisce il catechismo", "Don c'è l'idraulico per l'oratorio", "Don, qui, Don là". 

Se le chiese sono diverse, il carico aumenta, se le parrocchie sono diverse, raddoppia e triplica. Come è possibile affrontare tutto questo?

I laici in parrocchia 

In un momento come quello odierno in cui ci sono persone che parlano di "laici impegnati", è molto importante comprendere come vi siano alcuni ambiti in cui il ruolo dei laici è di fondamentale importanza ed è d'aiuto per il sacerdote stesso. La segreteria parrocchiale, ad esempio, è una di quelle cose che compete al laicato. Non è possibile che il parroco passi tutto il giorno al cellulare a rispondere a chiunque chiami in parrocchia. I fedeli possono offrire questo aiuto molto prezioso e sottoporre al parroco solo le questioni che sono degne di nota.

Le attività di oratorio, ugualmente, possono essere gestite da laici formati. Questo permetterà al sacerdote di vivere più momenti di preghiera, svegliarsi la mattina facendosi un segno di croce e non tracciando il segno che sblocca l'iPhone.

Lo sport e le amicizie

Una sana vita di amicizie è anche un supporto fondamentale per la vita del sacerdote. Amicizie sane, mature, dove si possa essere liberi di fare confidenze senza ritrovarsi le cose dette la sera prima in bocca al barista di Borgo Pio il giorno seguente. Il buon amico è quello che sa custodire il segreto, tenere nel proprio intimo la fragilità e la sofferenza altrui. Il sacerdote, come tutti del resto, troverà conforto nella sincera amicizia, nei colloqui anche spirituali. Amicizia che deve essere fatta di confratelli ma non solo. Molto spesso è anche utile abbandonare alcuni ambienti e "respirare".

Un altro strumento importante tanto per la salute fisica quanto per quella mentale è lo sport. Se negli Stati Uniti questa pratica è molto "sdoganata", in Italia molto meno. Spesso si incontrano formatori (o vescovi) impreparati e facili nel proiettare proprie delusioni nei formandi (o nei propri sacerdoti). Chi pratica sport non è vanesio. Il candidato o il sacerdote che pratica sport è maturo e trova in questa pratica un modo per mantenersi in salute fisica e mentale. Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato come lo sport e l’esercizio fisico influiscono anche su diversi elementi psicologici, come la fiducia in se stessi o la riduzione del rischio di depressione. In un’indagine condotta da Garcia-Falgueras (2015), attraverso un questionario somministrato a persone che frequentavano la palestra è emerso come il 100% degli intervistati riteneva che l’attività fisica fosse correlata ad una diminuzione dello stress, e l’85% riferiva un miglioramento dell’umore. Tali studi hanno dimostrato che la serotonina, che è il neurotrasmettitore associato ai cambiamenti di umore ed agli effetti antidepressivi, risulta aumentata a seguito di una sessione di esercizio fisico (Jonsdottir, 2000).

d.L.R.

Silere non possum