The secretary of the World Council of Churches has written to Patriarch Kirill in view of Holy Easter. Sauca calls for a ceasefire, at least during holy hours.

Il segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese (WCC), Rev. Prof. Ioan Sauca, lunedì 19 aprile 2022 ha inviato una lettera a Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie.

Padre Sauca ha scritto al Patriarca in vista della Pasqua ortodossa che si celebrerà il 24 aprile 2022. Ha chiesto: “intervenga e chieda pubblicamente un cessate il fuoco per almeno alcune ore durante il servizio della Resurrezione”. 

Nella lettera si legge: “Sono consapevole che non è in Suo potere e autorità fermare la guerra o influenzare coloro che hanno tale potere decisionale. Ma i fedeli aspettano una parola di conforto da Sua Santità. Pensano che se Lei esce con una dichiarazione pubblica e una richiesta, come padre spirituale di tanti milioni di ortodossi sia in Russia che in Ucraina, questo potrebbe avere un impatto”. Si tratta della seconda lettera di Sauca al patriarca Kirill; nella prima il segretario generale ha esortato il patriarca ad essere una voce di mediazione e aiutare a fermare la guerra. “I fedeli ortodossi e greco-cattolici in Ucraina, in Russia e in tutto il mondo si preparano a celebrare alla fine di questa settimana la festa più importante dell’anno, il giorno della Resurrezione”, scrive Sauca. “È noto che per il cristianesimo orientale questo giorno ha una risonanza e un’importanza speciale”.

Il WCC riceve quotidianamente richieste da parte dei fedeli in Russia e Ucraina ma anche da tutto il mondo di contattare il Patriarca Kirill per chiedergli di intervenire e mediare per una soluzione pacifica, per il dialogo e non per lo scontro, per la fine dello spargimento di sangue fraterno.

IL TESTO DELLA LETTERA 

Sua Santità Kirill Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Chiesa ortodossa russa

Ginevra, 19 aprile 2022

Santità,

con il cuore addolorato, Le scrivo di nuovo alla fine della Quaresima, mentre entriamo nella Settimana Santa, accompagnando il nostro Cristo sofferente nel suo cammino verso il Calvario e verso il giorno della Resurrezione.

La tragica e brutale guerra in Ucraina, iniziata alla vigilia del periodo quaresimale, ha stroncato tante vite innocenti di civili, donne e bambini, ha portato immense distruzioni, sfollato popoli e comunità e fatto milioni di rifugiati. La gente è in preda alla disperazione e alla sofferenza!

I fedeli ortodossi e greco-cattolici in Ucraina, in Russia e in tutto il mondo si preparano a celebrare alla fine di questa settimana la festa più importante dell'anno, il giorno della Resurrezione.

È noto che per il cristianesimo orientale questo giorno ha una risonanza e un'importanza speciale. La storia ci ricorda che anche nei momenti più difficili di persecuzioni, guerre e sofferenze, nessuno poteva impedire ai fedeli di cantare e proclamare coraggiosamente l'inno di Pasqua che afferma la vittoria della vita sulla morte, della luce sulle tenebre, della libertà sulla tirannia: Cristo è risorto dalla morte, calpestando la morte con la sua morte.

È commovente leggere che durante la prima guerra mondiale i combattimenti si fermavano per un momento perché i soldati potessero condividere tra loro il saluto alla Resurrezione o di quei cristiani credenti nei gulag sovietici che, sollecitati ad inginocchiarsi davanti alla fossa comune prima della loro esecuzione, rinunciavano alla loro vita cantando insieme il gioioso e vittorioso inno pasquale.

Alla fine della settimana, secondo le esigenze della speciale funzione della mezzanotte di Pasqua, Vostra Santità uscirà dalla chiesa come ogni anno, e a gran voce proclamerà al mondo, al cosmo intero che Cristo è risorto e che la pace del mondo del Signore risorto non è solo per un gruppo selezionato o speciale di persone ma per il mondo intero.

Alla luce di queste affermazioni che sono il nucleo della nostra stessa identità, ho osato scriverLe, con profondo rispetto e amore filiale.

La gente ha perso la fiducia e la speranza nei politici e in un possibile negoziato pacifico e in un cessate il fuoco. Riceviamo quotidianamente richieste di fedeli in Russia e in Ucraina, ma anche da tutto il mondo, che ci chiedono di rivolgerci a Vostra Santità e chiedeLe di intervenire e mediare per una soluzione pacifica, per il dialogo e non per lo scontro, per porre fine allo spargimento di sangue fraterno.

Sono consapevole che non è in Suo potere e autorità fermare la guerra o influenzare coloro che hanno tale potere decisionale. Ma i fedeli aspettano una parola di conforto da Sua Santità. Pensano che se Lei esce con una dichiarazione pubblica e una richiesta, come padre spirituale di tanti milioni di ortodossi sia in Russia che in Ucraina, questo potrebbe avere un risvolto positivo.

Apprendiamo ora notizie preoccupanti che i piani sono di attaccare le chiese durante le celebrazioni della notte di Pasqua e di diffondere ancora di più il terrore, la paura, le accuse reciproche e la demonizzazione. Abbiamo continuato a chiedere ai leader politici un cessate il fuoco e il ritorno al tavolo del dialogo fin dall'inizio delle ostilità, ma senza risultato. Al contrario, nelle circostanze attuali tutti vediamo che la guerra si è intensificata, il che indica che la pace non può essere raggiunta così presto come tutti noi avremmo desiderato e atteso.

La nostra umile richiesta a Sua Santità, in questa particolare e impossibile situazione, è di intervenire e chiedere pubblicamente un cessate il fuoco per almeno qualche ora durante la funzione della Resurrezione. Per dare la possibilità ai soldati e ai civili terrorizzati di abbracciarsi e salutarsi con il saluto pasquale, per far tacere per un momento le bombe e i missili e sentire invece il suono trionfale delle campane delle chiese e la firma gioiosa del popolo fedele. Che un così breve cessate il fuoco sia un anticipo e una prova che una pace duratura può essere raggiunta.

Con amore e rispetto,

Padre Ioan Sauca Segretario generale in carica del Consiglio Mondiale delle Chiese

Il testo della lettera in lingua originale (English).